Traduco meglio che posso la notizia odierna di Adital
Impunitá.
La parola può essere utilizzata per accompagnare i crimini dell'ex-presidente guatemalteco Efraín Ríos Montt al passato, al presente e, molto probabilmente, anche al futuro.
Con il risultato delle elezioni conclusesi la scorsa domenica in Guatemala, a partire da gennaio 2008, l'ex-dittatore (1982-1983) tornerà alla Camera dei Deputati - della quale fu presidente durante il governo di Alfonso Portillo (2000-2004), rappresentante il Frente Republicano Guatemalteco (FRG) - ed
avrà l'immunitá parlamentare.
Così gli innumerevoli processi ai quali Ríos deve rispondere in Guatemala per crimini di lesa umanitá, commessi quando era dittatore, la richiesta di estradizione da parte del governo spagnolo, anch'essa per gli stessi crimini, saranno resi molto difficili.
Rìos è stato accusato di genocidio, terrorismo di stato, assassini e torture.
Tra il 1960 ed il 1996, la guerra interna uccise più di 600 indigeni, una metá dei quali durante il mandato di Montt.
L'ex-dittatore deve anche rispondere dell'assalto e dell'incendio dell'ambasciata spagnola in Guatemala nel gennaio del 1980. Durante questo atto criminale morirono 38 persone.
La legislazione guatemalteca garantisce l'immunitá ai suoi parlamentari per i quattro anni dl mandato. Così si impedirá la continuitá dei processi.
Ma da questa determinazione sarebbero esclusi i delitti commessi anteriormente al privilegio parlamentare. Anzi, questi sarebbero cause sufficienti a non poter competere al seggio legislativo. Nel periodo in cui Ríos rimase al potere lasciò più di 200 mila persone morte e 40 mila desaparecidos.
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