Yucatan

io sono consapevole di essere stata generata da Questa Terra con semplicità con volontà

23 May 2007

Lievito madre

Ingredienti per fare il lievito madre
200 g. di farina integrale biologica;
1 cucchiaino di miele;
acqua tiepida q.b.

Preparazione del lievito madre
Disponete la farina a fontana e mettete il miele (che serve per avviare la fermentazione) al centro. Aggiungete a poco a poco l'acqua tiepida fino a ottenere un impasto morbido ma che non appiccica. Lavorate il panetto ottenuto per circa 10 minuti n modo da amalgamare bene gli ingredienti e far entrare aria nell'impasto.
Mettete il preparato dentro una terrina comprendo con un canovaccio umido e lasciatelo riposare per circa 48 ore in un luogo caldo (18/20 C°). Trascorsi i due giorni, aggiungete all'impasto un paio di cucchiai di acqua tiepida e tanta farina integrale biologica quanto basta per ottenere un impasto morbido che non attacchi alle dita. Lasciate riposare per altre 48 ore sempre coperto con un canovaccio umido.
Trascorso questo tempo, il vostro lievito madre è pronto per essere utilizzato o per essere conservato in un barattolo di vetro con il coperchio non totalmente avvitato e riposto in frigorifero.
Ricordate: per mantenere vivo il panetto di lievito madre è necessario fare il pane almeno una volta alla settimana o ravvivarlo con 2 cucchiai di acqua tiepida e farina.

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16 May 2007

Pensieri sul martedì a Roma

Per un teatro clandestino

è tempo di mettersi in ascolto
è tempo di fare silenzio dentro di sè
è tempo di essere mobili e leggeri
di alleggerirsi per mettersi in cammino
è tempo di convivere con le macerie e
l'orrore per trovare un senso
tra non molto anche i mediocri lo diranno
Ma io parlo di strade più impervie
di impegni più rischiosi,
di atti meditati in solitudine.
L'unica morale possibile
è quella che puoi trovare
giorno per giorno
nel tuo luogo aperto-appartato.
Che senso ha se tu solo ti salvi.
Bisogna poter contemplare
ma anche essere in viaggio
Bisogna essere attenti e mobili
spergiudicati ed ispirati
Un nomadismo
una condizione
un'avventura
un processo di liberazione
una fatica
un dolore
per comunicare tra le macerie
bisogna trovare tutti i mezzi disponibili
per trovare la morale profonda
della propria ARTE.
Luoghi visibili
e luoghi invisibili
luoghi reali e luoghi immaginari
popoleranno il nostro cammino.
Ma la merce è merce e la sua legge sarà
sempre pronta a cancellare il lavoro di
chi ha trovato radici e guarda lontano.
Il passato e il futuro non esistono nell'eterno presente
del consumo.
Questo è uno degli orrori con il quale da tempo conviviamo
e al quale non abbiamo ancora dato una risposta adeguata.
Bisogna liberarsi dall'oppressione e riconciliarsi con il mistero
Due sono le strade da percorrere due sono le forze da far coesistere
La politica da sola è cieca
il mistero, che è muto, da solo diventa sordo
Un'arte clandestina
per mantenersi aperti , essere in viaggio ma lasciare tracce, edificare luoghi
unirsi a viaggiatori inquieti.
E se a qualcuno verrà in mente un giorno di fare la mappa
di questo itinerario, di ripercorrerne i luoghi
di esaminare le tracce, mi auguro che sarà solo
per trovare un nuovo Inizio
è tempo che l'arte trovi altre forme
per comunicare in un universo
in cui tutto è comunicazione
è tempo che esca dal tempo astratto del mercato
per ricostruire il tempo umano dell'espressione necessaria
Bisogna inventare.
Una stalla può diventare un tempio e restare magnificamente una stalla
Nè un Dio, nè un'idea potranno salvarci
ma solo una relazione vitale
Ci vuole un altro sguardo per dare senso a ciò
che barbaramente muore ogni giorno omologandosi
E come dice un maestro
"Tutto ricordare e tutto dimenticare".

di Antonio Neiwiller

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14 May 2007

Il signor BoF e la mia vita

Da qualche mese ho deciso di comprare i surgelati direttamente con la consegna a domicilio dei furgoncini BoF e così il signor BoF dovrebbe venire da me un venerdì mattina ogni due.
All'inizio è andata anche benino ed io ero contenta di non rompere la catena del freddo, poi è stato sempre più complicato fissare un appuntamento. Ha cercato di venire il giovedì, poi di anticipare di orario: ormai è più di un mese che non ci incrociamo.

Nel frattempo ho deciso che volevo "potenziare" la mia filmografia con la serie di Almodovar che è uscita in edicola. Uscite settimanali e l'accordo con il barista/giornalaio. Con enorme gioia l'altra settimana ho comprato l'ultimo numero e ho finito questa rincorsa dell'arretrato.

Ho capito una cosa: per quanto ora abbia una casa e questo mi dia molta stabilità, per quanto mi sforzi e cerchi di dare una cadenza ad alcuni elementi della mia vita, i vincoli con "altri" non fanno per me! mi sento inseguita dai pseudo-impegni che prendo con queste scadenze e riesco a rispettarle con gran fatica. Dato questo aspetto, tra l'altro, mangio molta verdura "appassita" e non fumo regolarmente, per non vincolarmi all'acquisto del pacchetto. Sarà un bene? sarà un fallimento gestire il proprio tempo in questo modo?
a mò di beffa, ultimemente ho "preso in cura" cinque stagisti che dovrei coordinare e formare. Prima cosa: numero di telefono di tutti e valanga di SMS per concordare gli orari giorno per giorno. Però mi dicono che lo stage è interessante e si stanno appassionando.
Per me è una gran fatica, anche una certa soddisfazione. Mi fa sentire un po' vecchia, ma poi mi vendico facendo impazzire il signor BoF.
Verso le piante invece riesco ad avere una certa costanza e regolarità, ottenendo anche un pomodorino rosso rosso. Che significherà tutto questo? e intanto i panni da stirare si accumulano!

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