Codici
Qualche giorno fa ho tentato di addormentare la nipotina di un anno che si era risvegliata dal sonnellino per un rumore, ma era ancora stropicciosa di sonno.
Solo che non riusciva ad abbandonarsi e, con il caldo, la cosa era molto stizzosa sia per lei che per me.
Ma dal momento che le ha tutte vinte, quel giorno avevo deciso di mettere i puntini sulle I.
Però più insistevo più si innervosiva. Dopo varie urla e lacrimoni - è istrionica la piccola! - l'ho messa seduta a terra dicendole:
Basta, hai vinto tu. Vai a gattonare dove vuoi, ma non gioco con te. Siamo litigate.
Ovviamente lei ha capito solo il tono ed il gesto brusco, ma è rimasta seduta dove l'ho messa e continuava a guardarmi sorridendo. Per quanto facessi la sostenuta e girassi la testa, lei era sempre lì e mi faceva le moine per intenerirmi. Non mi staccava gli occhi di dosso e esibiva i suoi sorrisoni solari.
Dopo poco non ho sostenuto la parte e le ho sorriso. E tutta contenta è tornata a giocare.
Chi gliel'ha detto? come l'ha capito? che ne sa lei che il sorriso è il segno che la bufera è superata, che tutto si è ricostruito, che il legame è stato risaldato?
è istintivo? l'ha appreso implicitamente?
qualcuno mi ha detto: gliel'avete insegnato voi in quest'anno.
ed allora dopo che succede? quando lo disimpariamo? quando non ha più effetto?
quando diventano necessarie le parole per superare le fratture e quando non hanno più effetto nemmeno quelle?
se il sorriso è un codice preciso, nella crescita lo sporchiamo? lo corrompiamo? lo infanghiamo o solo lo svuotiamo di senso?
Solo che non riusciva ad abbandonarsi e, con il caldo, la cosa era molto stizzosa sia per lei che per me.
Ma dal momento che le ha tutte vinte, quel giorno avevo deciso di mettere i puntini sulle I.
Però più insistevo più si innervosiva. Dopo varie urla e lacrimoni - è istrionica la piccola! - l'ho messa seduta a terra dicendole:
Basta, hai vinto tu. Vai a gattonare dove vuoi, ma non gioco con te. Siamo litigate.
Ovviamente lei ha capito solo il tono ed il gesto brusco, ma è rimasta seduta dove l'ho messa e continuava a guardarmi sorridendo. Per quanto facessi la sostenuta e girassi la testa, lei era sempre lì e mi faceva le moine per intenerirmi. Non mi staccava gli occhi di dosso e esibiva i suoi sorrisoni solari.
Dopo poco non ho sostenuto la parte e le ho sorriso. E tutta contenta è tornata a giocare.
Chi gliel'ha detto? come l'ha capito? che ne sa lei che il sorriso è il segno che la bufera è superata, che tutto si è ricostruito, che il legame è stato risaldato?
è istintivo? l'ha appreso implicitamente?
qualcuno mi ha detto: gliel'avete insegnato voi in quest'anno.
ed allora dopo che succede? quando lo disimpariamo? quando non ha più effetto?
quando diventano necessarie le parole per superare le fratture e quando non hanno più effetto nemmeno quelle?
se il sorriso è un codice preciso, nella crescita lo sporchiamo? lo corrompiamo? lo infanghiamo o solo lo svuotiamo di senso?
Labels: amore