Yucatan

io sono consapevole di essere stata generata da Questa Terra con semplicità con volontà

14 November 2006

Temazcal

Arrivo ora da Cosoleacaque, dove sono andata ad intervistare un medico tradizionale popoluca che mi ha ospitato per due giorni nella sua casa e mi ha spiegato alcune cose delle cure che pratica.
Oggi pomeriggio, in particolare, teneva molto che partecipassi al Temazcal, ovvero ad un bagno di vapore in una apposita capanna di fango cotto, di antiche origini precolombiane.
Il tutto aveva inizio con una cerimonia all'insegna della croce, dell'incenso, di una conchiglia nella quale mi spiegava (perchè il resto del gruppo andava settimanalmente al bagno di vapore da oltre un anno) il perchè del bagno, i benefici, la valenza spirituale, la partecipazione di 4 elementi: il sole, la terra, l'acqua, l'aria. I quattro elementi funzionano, poi, perchè entrano "in risonanza" con gli stessi elmenti dentro di noi.
Distribuzione di un the caldo senza zucchero e ci dirigiamo alla capanna, già calda da qualche ora.
Non nascondo la mia ansia di sottofondo che mi faceva tenere i sensi in allerta, ben lontani dal rilassarli.
Chiusa la porta, l'unica luce che si percepisce è quella che viene fra gli interstizi delle pietre, sulle quali ci sono foglie profumate e "magiche", tra cui la ruta e sulle quali viene buttata episodicamente acqua calda.
Siamo tutti seduti su basse sedioline di legno.
Il temazcalero non smette mai di parlare, nei 40 minuti totali. Prima scherza, di tanto in tanto controlla che tutti stiano bene, ovvero gli rispondano, poi racconta agli altri perchè mi trovo lì (e risulta che vengo dalla Spagna), poi fa parlare me.
Dopo una mezz'ora quasi tutti (ma in tutto siamo otto) escono, dopo aver sudato come i vitelli, tanto che chi ha un quadrato di spugna per asciugarsi il viso, ogni tanto lo strizza.
Io cerco di capire fino a che grado di calore e di umiditá posso sopportare, ma intanto mi chiedo quale sia il confine fra la mia esperienza personale e quella professionale da antropologa.
Starei per tagliare la corda (ovvero bussare alla porta ed aspettare che qualcuno da fuori venga ad aprire) quando il temazcalero inizia una preghiera per me e per la mia schiena, incidentata da un incidente stradale.
Per guarirmi chiede l'intervento dell'arcangelo Gabriele o, se non può scendere lui, direttamente della Madonna, che è sempre disponibile per le richieste di guarigione.
Risulta che l'arcangelo può e, dopo qualche minuto di preghiera, mi dice che lo vede scendere. Mi chiede anche se sento il suo tocco. Io mi chiedo che devo fare e poi decido per la sincerità: Materialmente, no!
Non ci rimane tanto male, perchè sa che c'è e si rivolge direttamente a lui.
Dopo un po' (quando pensavo di stare vicina al limite di caldo e di umido) la signora che è rimasta, si ricorda di avere un problema con i trigliceridi e chiede anche lei l'intervento dell'arcangelo. Che infatti interviene, ma alla signora non viene fatta la domanda di conferma.
Poi un Padre Nostro e infine usciamo.

Mi è tornata in mente l'esperienza dell'Hamman di Cinzia. Lì almeno non si facevano strane commistioni spirituali. Forse io non sono riuscita a lasciarmi andare all'atmosfera calda, buia, intrauterina (come suggeriva lui), ma non mi sono ritrovata "come a 15 anni", come mi aveva sempre suggerito.
Forse meno tensioni muscolari (date anche dall'aver dormito per terra), penso la pelle più pulita per il tanto sudare, con tanta voglia di tornare ad Acayucan (che è molto rumorosa, ma almeno un hotel è meno ansiogeno), con tanta voglia anche di tornare in Italia e metabolizzare questo densissimo viaggio.
Forse alla fine, noi antropologi sovraccarichiamo queste medicine tradizionali delle nostre aspettative; forse sono solo altre risorse terapeutiche (una delle partecipanti commentava "Beh, è come se avessimo fatto due chilometri di corsa"), altre risorse economiche per chi le pratica (il temazcalero mi invitata a impiantare una capanna in Spagna per poter guadagnare più di un professionista (!), all'interno di un sistema capitalistico molto capillare.

Adesso ho tanta nostalgia per un lettone dell'Hilton bianchissimo, caldo, molto caldo, e molto morbido. Invece dovrò metabolizzare gli aspetti aneddotici di questa esperienza e rivendere al Ministero A.E. tutto lo scientifico della cosa. Sarà arte o mestiere, il mio e quello del temazcalero?

9 Comments:

  • At 3:22 AM, Blogger Viola said…

    è splendido vivere quest'esperienza con te attraverso le tue parole. anche se non ho sudato, mi sembrava d'essere in quella capanna con te!

     
  • At 7:14 AM, Blogger PiB said…

    claudia: ma mi hai fatto tanto tenerezza!! Mi ti immagino combattuta tra la Claudia antropologa e quella umana che cerca di farle incontrare per vivere e capire questa esperienza che cmq ti invidio.....

    ma da quando vivi in Spagna!!!!

    ciao un abbraccio....ti stai americanizzando ..già rimpiangi l'Hilton e quei vassoietti che ti piacevano tanto!!!

     
  • At 8:58 AM, Blogger Claudia said…

    @Luna: beh, ripensandoci immagino che l'esperienza nella selva, in una casa semi-tradizionale senza acqua corrente, accanto al campo di mais (non scrivo milpa, ma le dita mi tentano a farlo), con galline e anatre che scorrazzano libere, vedendo varie cure tradizionali, possa essere invidiabile. Sarà sicuramente un episodio che man mano acquisterà la giusta collocazione nella mia mente.
    @Mio caro spam!: bentornato, che ti devo dire, l'arcangelo Gabriele è quello individuato per la medicina. Forse perchè media tra Dio e l'uomo, porta i suoi messaggi. Però credo che ci sia anche una triade di arcangeli con varie funzioni. Beh, io non pensavo di vederlo, ma vivevo un'esperienza tutta corporale e le connotazioni spirituali mi sembravano una coloritura voluta, non sentita. Penso fosse essenzialmente questo il disagio, oltre a temere un calo eccessivo della pressione.
    Grazie comunque della partecipazione affettiva, anche a Pib.
    @Pib: i vassoietti! li avevo quasi dimenticati! che carini che erano. Vedi, l'Ammerica ti entra dentro subito e ti attrae con lo standard di comoditá molto alto (mentre facevo la doccia a secchiate di acqua fredda che avevo appena tirato su dal pozzo, ho ripensato alla Jacuzzi nel pavimento di legno). Per fortuna poi ci sono sempre le cameriere che, con la loro fretta, ricordano che anche l'Ammerica è molto composita ed eterogenea.

     
  • At 11:55 AM, Blogger artemisia said…

    Mi stupisce questa tua "ansia di fondo"...credevo di essere io l'ansiosa!
    Se non l'hai letto, ti consiglio "Un altro giro di giostra" di Tiziano Terzani: testo interessantissimo (anche) di antropologia medica, testimonianza umana, manuale di filosofia, racconto di viaggio interiore ed esteriore.

     
  • At 4:27 PM, Blogger Claudia said…

    @Arte: terzani é lí che mi aspetta, con il libro che mi consigli e con "La fine é il mio inizio". So che arriverá al momento giusto e forse quel momento si avvicina.
    Intanto ho letto "L'Hammam" di Tahar Ben Jelloun e non tutto, ma dei passaggi mi sono piaciuti.

     
  • At 2:05 PM, Blogger lophelia said…

    Istintivamente mi suona fastidiosa più che altro l'idea che lui non abbia mai smesso di parlare. Avrà avuto i suoi motivi "professionali" ma non sembra aver favorito il rilassamento.

     
  • At 4:04 PM, Blogger Claudia said…

    Forse é stato questo. Certo, quaranta minuti al buio, nella sauna, senza una voce a fare compagnia, non sarebbero passati mai, peró se avesse fatto delle pause forse...
    Che ti devo dire, se domani vado alla Casa della Medicina a Monte Alto e trovo un'altro temazcal forse rifaccio il tentativo, anche perché credo di aver capito che altrove é un esperienza singola, il che mi darebbe piú l'idea di immergermi nella madre terra e tornare alla vita, come uscendo dalla placenta. Quello che ho fatto era molto simile ad una sauna in una palestra finto-etnico!

     
  • At 7:36 PM, Anonymous Anonymous said…

    il temascal è un esperienza bellissima, ne ho gia' fatti 4 in Costarica.

     
  • At 2:55 AM, Anonymous Jonathan said…

    Ciao, anche io sono un antropologo e anche o a maggio e3 giugno ho partecipato a un po di temazcal(organizzati e guidati da un messicano a cochabamba-bolivia).Sono contento che anche tu hai avuto l'opportunità di avvicinarti a questa cultura, ma vorrei innanzitutto ricordarti un paio di cose che sicuramentea te, in quanto antropologa, non sono sfuggite.
    Il temazcal al quale hai partecipato era un rituale sopravvissuto alla cristianizzazione, adattandosi, assorbendo dei simboli(croce, madonna e arcangelo) e così cambiando nella forma e forse un po pure nella sostanza.
    Il temazcal a cui ho partecipato non aveva nessun elemento/simbolo cristiano. No croce e nemmeno chiamate a santi o madonne. Il temazcalero non aveva la minima presunzione di curare, bensì diceva che qualsiasi problema era risolvibile solo attraverso la profonda conoscenza di noi stessi e il temazcal aiuta a raggiungere uno stato di coscienza "altra" nella quale è possibile ciò.
    Ah un ultimacosa, il temazcalero che ho conosciuto(ho vissuto a casa sua per un mese e mezzo), spesso mi ripeteva che non bisogna chiedere una lira per il temazcall, lui parlava di un fuoco che gli fu donato da una tribù messicana, dopo aver vissuto con loro per 12 anni.Solo alla fine di questi 12 anni lo accettarono e gli donarono il "fuoco", grazie al quale puòfare i temazcal(il fuoco è come un permesso-protezione, ogni qual volta accende il fuoco che serve per riscaldare le pietre del temazcal è come se richiamasse l'energia, la presenza di tutti gliavi che hanno fatto vivere il temazcall da epoche arcaiche fino ai giorni d'oggi). Come ti dicevo,il temazcalero affermava di non poter farsi pagare per il temazcal, perche è sbagliato e se lo avesse fatto i suoi avi gli avrebbero tolto il "fuoco" e quindi la protezione-benedizione.
    Magari la tua esperienza è stata un seme che, se continui ad innaffiare a sufficenza, potrà tramutarsi in albero.
    Ti consiglio di provarci nuovamente, magari stando più attenta nel ritrovare un temazcal il più originale possibile.
    Con questo non voglio sminuire il tuo studio, perchè in quanto antropologo comprendo l'importanza di studiare un rituale così antico, che è sopravvissuto, evolvendosi, alla cristianizzazione.Però penso che dovresti anche conoscere il rituale, per così dire, un po meno "evoluto", un po più originale, anche per vedere le differenze.
    Ti auguro ogni bene per le tue ricerche.
    Buena suerte.

     

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