Yucatan

io sono consapevole di essere stata generata da Questa Terra con semplicità con volontà

19 November 2006

20 Novembre e la Rivoluzione messicana

Domani, qui in Messico é l'anniversario della Rivoluzione messicana.
In genere, la giornata di festa nazionale é ricordata con la sfilata degli alunni delle scuole per le strade della cittá; i bambini ed i ragazzi sono vestiti da "rivoluzionari", ovvero da campesinos, in tela bianca, con la banderuola di proiettili peró e le bambine e le ragazzine sono vestite da "Adelita", la rivoluzionaria che appoggia la battaglia per la Terra e la Libertá.

Quest'anno la commemorazione si annuncia un po' diversa, per quello che sta succedendo a Oaxaca, dove si tenta di reprimere con la forza della polizia la richiesta di trasparenza amministrativa partita dagli insegnanti oltre 4 mesi fa.
Quando il Governatore e il Governo centrale di Cittá del Messico hanno deciso di far entrare le forze armate sulla piazza, luogo dell'occupazione pacifica, sembrava che tutto fosse finito.
Invece si sono mobilitate forze nazionali e internazionali per riappropriarsi dello spazio occupato ed hanno allontanato la polizia.
Ci hanno rimesso la vita 3 persone, tra cui un minorenne. Molti i feriti, molti gli arresti.
Ora l'EZLN e le forze sociali hanno proposto per domani (20 novembre) lo sciopero generale di appoggio a Oaxaca.

C'é anche che il 1 dicembre si deve insediare Felipe Calderon, il nuovo presidente. Dovrá entrare nel palazzo del Governo tra file blindate, perché molti non lo riconoscono come presidente legittimo e quindi domani, ricordo della rivoluzione, sará il momento anche del risveglio delle coscienze rispetto a questo apparente cambio nel governo centrale.

Oggi ero ad una manifestazione a Coatzacoalcos chiamata "Mosaico di culture", nella quale la cittá ringraziava le varie comunitá straniere presenti nella cittá.
Io ero nel padiglione italiano, con la rappresentanza striminzita di connazionali trasferiti qui.
Uno di loro mi diceva: Che abbiano ragione o torno a Oaxaca, basta che la facciano finita, perché noi dobbiamo lavorare.
E´ vero, questo presidente si insedierá con scarso consenso, ma dovrá fare 2, 3 azioni di forza per far capire che lui governa e mettere a tacere l'opposizione.

Il discorso si concludeva con: Pinochet avrá fatto quello che ha fatto, ma il Chile é migliorato molto economicamente.

Non avevo la forza di parlare. Mi chiedevo: é questo che l'Italia mostra al Messico? cosí ci comportiamo all'esterno?
Ero allibita e non avevo nemmeno voglia di tirare in ballo parole come: dittatura, sparizioni, tortura, forbice sociale, garanzie sindacali.
E pensare che ero cosí contenta della sollevazione popolare che sembrava far capire che non tutto si accetta, non tutto si sopporta, che il popolo é una forza e non solo una riserva di voti.
Domani sará una lunga giornata.

7 Comments:

  • At 2:53 PM, Anonymous Anonymous said…

    Wow! Tre quasi 4 lunghi giorno senza uno straccio di commento; trovo evidenti che trai i tuoi lettori abituali il "sociale" tira molto meno del "poetico" e che forse non sono così pochi quelli che la pensano come quel emigrante.....

     
  • At 6:39 PM, Blogger Claudia said…

    no, la cosa non mi sembra evidente. Il poetico è sociale e, mi auguro, a volte il sociale può essere poetico.
    L'emigrante, grazie al Cielo, a Gramsci ed a tanti altri uomini politici italiani illuminati,è un mondo a sè, triste ma non esteso.

     
  • At 5:29 AM, Blogger artemisia said…

    Allora vi dirò la verità: avevo molta voglia di commentare, ma non volevo rischiare di andarci giù troppo pesanti (come sono stata rimproverata di fare) coi miei connazionali all'estero...È ovvio che gli italiani all'estero sono altrettanto vari di quelli in Italia, è solo che all'estero l'idiota colpisce di più, l'idiozia viene come messa in evidenza...ho sentito ad esempio italiani che vivono in Cile fare proprio il tipo di affermazioni che citi tu, e so cosa si prova.

     
  • At 1:19 PM, Blogger Claudia said…

    Arte, andiamoci pure pesante, secondo me! perchè non erano solo italiani all'estero, erano persone incaricate di rappresentare l'Italia in una esposizione. Certo, non è che a Coatzacoalcos ci vadano proprio i fiumi di visitatori, ma è una città importante perchè lì si raffina e parte per nave il petrolio del Veracruz, quindi non è nemmeno Scalcaticc City, e loro rappresentavano anche noi, in quella situazione!

     
  • At 4:51 PM, Anonymous Anonymous said…

    Chiedendo ulteriormente scusa per la poco ponderata irruenza posso chiedere, so che è complesso, il podcast con la definizione di "Scalcaticc"

     
  • At 2:23 AM, Blogger Claudia said…

    @Paolo: ma che significa PodCast??? con me devi parlare semplice, il mio italiano si avvarrà di 4-500 parole, figuati l'inglese!
    Comunque Scalcaticc è il nome generico per tutto ciò che è un po' malandato, tipo gli autobus in cui l'aria condizionata è data dal finestrino rotto!

     
  • At 3:31 AM, Anonymous Anonymous said…

    Visto le innumerevoli soddisfazioni che sai dare ad un alfabetizzatore informatico ecco il il podcasting

     

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