Yucatan

io sono consapevole di essere stata generata da Questa Terra con semplicità con volontà

20 September 2006

La forza delle donne

2006, anno secolo e periodo di emancipazione femminile e bla bla bla.
Con varie amiche fuori sede per lavoro e/o per scelta ci siamo a volte chieste come potremmo fare a gestire un figlio e continuare, per quanto possibile, le nostre attività.
Consideriamo anche uno spacco spazio-temporale datoci dall'allattamento e quindi una maternità, per quanto forse non garantita dall'atipicità dei nostri lavori.
Ma poi? una febbre o una indigestione può bastare a sballare una intera giornata, orari, appuntamenti e varie.
Contare sui futuri padri? Poco! meglio prendere che pretendere.
Baby-sitter e nidi/ludoteche? si, ma la febbre e l'indigestione mettono fuori gioco anche la struttura privata più accessoriata.
Una luce in fondo al tunnel: le altre donne, le altre madri.
L'idea: se organizzassimo una sala gioco e nido dove riunire tutti i bimbi di età discretamente simili dei quali una mamma a turno se ne occupa, lasciando alle altre la possibilità di lavorare 5 giorni su 6?
Sembrerà utopico, ma la necessità potrebbe smussare gli individualismi e le controversie nella prospettiva del benessere dei pargoli. Almeno è un pensiero-rifugio nel quale poter sperare in questa fase sociale di dislocamenti accellerati.

6 Comments:

  • At 3:55 AM, Blogger Claudia said…

    L'invenzione dell'acqua corrente nelle case fu il primo crak alla... attitudine o saggezza delle donne a stare insieme, confrontarsi, condividere i problemi e le soluzioni. Incontrarsi al fiume o alla fontana o al pozzo era, al di là della fatica, un momento aggregativo e socializzante molto forte, che è andato perso con l'arrivo in casa del rubinetto.
    Poi tanto altro ha individualizzato, parcellizzato, monadizzato e la forza del gruppo si è persa. Ma la fiammella non è estinta. Possiamo riaccenderla se vogliamo.

     
  • At 12:33 PM, Blogger artemisia said…

    Dalla Norvegia, credo il paese a più alta natalità in Europa, vi riferisco questo: tutti i padri e le madri hanno a disposizione dieci giorni a testa l'anno di malattia figli (estendibili se i bambini hanno malattie croniche o gravi). Gli asili nido nel nostro comune hanno posti per tutti quelli che ne fanno richiesta. Esistono anche molte donne che non lavorano per qualche anno, hanno magari un bambino piccolo e ne prendono anche altri in casa loro, come un piccolo asilo privato con due o tre bambini, dietro pagamento di modica somma e con soluzioni flessibili.

    L'indice di natalità è segno di vitalità di un paese. Nella cattolica Italia dove si parla tanto dei valori della famiglia di fatto si fa molto poco per consentire alle donne di fare figli senza perdere possibilità di crescita, studio e lavoro.

     
  • At 2:54 AM, Blogger Claudia said…

    ecco, l'idea del piccolo asilo privato è quella che mi veniva in mente. Con mamma rotante inclusa.

    La tentazione di trasferirmi in Norvegia però non mi viene. Già mi prende male a pensare che sta tornando il freddo italiano!

     
  • At 9:22 AM, Blogger artemisia said…

    @Claudia: no, in Norvegia non ti ci vedo...purtroppo per la Norvegia! Il punto non è di far venire tutti qui, ma di fare dei confronti. Secondo me certe soluzioni sono esportabilissime!

     
  • At 9:38 AM, Blogger virruzza said…

    Con questa idea mi sembri Linette di Desperate Housewives :-)
    Scherzi a parte, è un'idea ottima. Tra l'altro molto utile al confronto fra mamme e alla socializzazione fra marmocchi.

    virruzza
    http://virruzza.iobloggo.com

     
  • At 1:06 PM, Blogger Claudia said…

    Beh, le donne di Dasperete Housewife cercano nella forza aggregante del pokerino mattutino uno spazio di libertà e di confronto. Ma Linette è quella che ha tre figli maschi? non vorrei mai trovarmi nella sua situazione!

     

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