Yucatan

io sono consapevole di essere stata generata da Questa Terra con semplicità con volontà

01 September 2009

L'uccello della memoria

primo settembre
sintesi di questo mese trascorso: troppo! ma un flash campeggia sugli altri.
ero a Sao Paulo, parlando con una geografa molto intelligente, che era scappata dal Brasile all'inizio della dittatura. Con il marito si era rifugiata in Chile e lì aveva subìto la prigione per l'inizio dell'altra dittatura.
Appena "rilasciati" avevano chiesto asilo politico a tanti paesi dell'Europa, ma nessuno li accettava. Avevano allora chiesto asilo anche all'Australia, pur di trovare una terra che li accogliesse, e nel frattempo avevano avuto l'autorizzazione della Francia a rifugiarsi lì.
Sono tornati in Brasile molti anni dopo, quando il marito aveva manifestato una malattia per la quale erano necessarie trasfusioni periodiche, a seguito delle quali aveva contratto l'Aids.

Regina, questa donna allegra e avvincente, mi racconta la storia di uno stormo di uccelli che migrano tra i continenti. Incomprensibilmente una parte di questi viaggiatori alati cade in mare in un punto specifico e non per stanchezza. Facendo molte ricerche, si scopre che in quel punto c'era stato un vulcano sul quale, in passato, gli uccelli si posavano, ma che poi era scomparso sotto il mare.
e conclude: "la memoria può uccidere".

Sul momento rimango basita. Guardo in questo varco del suo cuore e mi vengono le vertigini.
Oggi le direi: "No, Regina. Non è la memoria che ci uccide. è la nostra volontà che tutto rimanga immutato, la forza ostinata con la quale vediamo anche quello che non c'è più e la speranza cieca che ci fa precipitare su una rete che non ci può più salvare".

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7 Comments:

  • At 6:43 AM, Anonymous pS said…

    In cerca dell'Atlantide sommersa dal mare dei ricordi, quegli uccelli mi hanno però suggerito una sfumatura di romantico. Una decadenza romantica.

     
  • At 7:52 AM, Blogger lophelia said…

    si potrebbe tradurre con l'incapacità di adattarsi? di imparare dall'esperienza?

     
  • At 11:09 AM, Blogger Claudia said…

    lo so, già l'ho detto in passato, ma repetita iuvant: un commento del Principe, quale onore!
    principe, certo il suicidio per il ricordo è assolutamente romantico, tragicamente romantico.
    Poi, dopo tre giorni a Venezia, questa declinazione del sentimento e della storia è quanto mai accentuata!

    Lo: si, penso che si possa tradurre. Disimparare dall'esperienza. Accettare la novità. Ridurre l'ansia dell'ignoto. Mi chiedo come lo rappresenteresti fotograficamente.

     
  • At 1:00 AM, Anonymous artemisia said…

    L'incapacità di accettare che tutto cambia è letale.
    Capire il proprio passato, e il passato storico, dovrebbe essere appunto volto a capire in cosa e perchè siamo cambiati.
    Perchè siamo cambiati, su questo non c'è dubbio, e quello che in passato ci ha salvato ora può ucciderci.

    Qualcuno recentemente parlava di "essere pronti".

     
  • At 8:45 AM, Blogger Claudia said…

    Però tu puoi dire di aver guardato il presente con tanta forza e coraggio, no?
    sei passata sull'isola e ti sei accorta che il tuo viaggio era più lungo e più bello! ed ora accetti l'inaspettato.

     
  • At 11:41 AM, Blogger antoniodielle said…

    @pS: la caduta libera, a volte... oppure una caduta che libera. Ma affondare romanticamente ed affondare nell'amore (o per amore) sono la stessa cosa?
    @Claudia: c'è qualcosa che ti incatena e ti imbavaglia. Credo tu stessa, ma non so per quali oscuri meccanismi...
    Si lo so, non ho espresso nessun contenuto, solo bassi psicologismi... Ma con te mi viene naturale buttarla sull'astratto distratto! Sarò pure un fine gesuita, ma sono un pessimo confessore! (sbatte la porta e lascia Claudia interdetta e perplessa)...
    :)

     
  • At 3:24 AM, Blogger Claudia said…

    Affondare nell'amore e affondare per amore Non sono la stessa cosa!
    e forse il primo può essere psicopatologia!

    la chiusa è deliziosa, anche perchè mi raffigura perfettamente alla fine della lettura.
    Forse m'imbavaglio, hai ragione. Cerco, con questo blog e con voi, di capirmi.
    anche con il Rio Abierto, ora che ci penso!

     

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