Dedicato a V. ovvero Imbiancare fa pensare
All'improvviso un piccolo rumore di chiavi appoggiate e, dal fondo, riemergono sensazioni lontane, riaffiorando come bolle dense di odori, luci, spazi. All'improvviso non sei più nel tempo e nello spazio che ti circonda, ma sei la bambina seduta a tavola, che aspetta la cena dalla mamma o dalla tata, che sente il papà che rincasa. Automaticamente nel tempo e nello spazio parallelo rinfili le pantofole, raddrizzi la schiena, abbassi le punte della forchetta.
Poi ti guardi intorno e la bolla è scoppiata.
Il tuffo nel passato è stato tanto rapido quanto avvolgente, ma ora ti ha depositato sulla spiaggia della vita adulta, nella quale devi prendere coscienza da sola delle assenze e delle distanze incolmabili.
e lo devi fare anche alla svelta, perchè nella società in cui vivi la morte viene nascosta dietro le pareti anonime dell'ospedale, tra gente esperta estranea, in modo che non dilaghi nello spazio quotidiano che deve rapidamente riacquistare la sua patina di eternitá.
Ancora più in fretta perchè è Normale quello che è successo, è nell'Ordine delle cose che una generazione lasci il passo ad un'altra. Quindi hai solo il tempo delle cerimonie preorganizzate per stare in silenzio a meditare sul distacco. Poi devi rimetterti a camminare.
E tu lo fai. ricominci, vai avanti, ti fai forza, ricuci lo strappo.
solo ogni tanto ti scappa un'espressione non tua che pensavi di aver dimenticato ed invece era incapsulata in quelche meandro della memoria o senti un piccolo rumore ed allora i dieci mesi, i due, tre anni non sono passati, tutto è "vivo" e presente come il primo giorno.
4 Comments:
At 2:45 PM, PiB said…
poi devi rimmeterti a camminare...ricordalo sempre
At 11:02 AM, Claudia said…
@Antonio: più che una bella persona tuot court, è stata una persona molto contraddittoria, dai grandi amori e dalle grandi paure, mascherate ad ogni costo. Era necessario capirlo con il cuore e non con la ragione, e - come figlia - non sempre è stato "facile" far antecedere sempre l'affetto.
@Pib: camminare si, ma anche vivere l'impatto emotivo di quello che succede. Ascoltandosi.
At 12:37 PM, artemisia said…
@Claudia: il lutto si elabora anche guardando indietro prima di andare avanti...è necessario. Tu lo stai facendo in un modo molto bello: ascoltandoti, rivivendo e parlandone.
At 4:37 AM, Claudia said…
@Arte: (vedi che non riesci a stare lontana dal blog!!) cerco una strada che mi permetta di rielaborare, rivivere e capire chi sono io e quanto ho incorporato di chi era lui.
Cerco di immaginarmi se, da genitore, percorrerei la sua strada - quella che ha percorso anche se non avrebbe voluto - o se riuscirei a scrivere il mio modo di essere, appropriazione delle sue intenzioni, più che dei suoi comportamenti.
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