Torno dopo moltissimi giorni e pensieri con una riflessione che per me è essenziale:
parlare in pubblico, anche davanti a molte persone, anche in un'aula universitaria, anche di fronte ad autorità.... mi mette ansia, ma tutto sommato nella giusta e ragionevole dose.
Trovarmi, anche silenziosamente, in relazioni sociali con persone nuove - anche con una -, delle quali non conosco l'aspetto, amiche di amici ma che ancora non conosco, in tempi lunghi - tipo un pranzo o una cena o una festa... - ed in spazi non neutrali - tipo a casa di amici - ma anche neutrali, mi mette in enorme agitazione!
tento, ogni volta che posso, di rifuggire queste situazioni perchè già penso che non sarò rilassata e spontanea, sarò molto impacciata, tutti se ne accorgeranno e la mia ansia da prestazione lieviterà. Non saprò cosa dire, dove stare, dove mettere le mani.
Tutti saranno simpatici e rilassati - fra di loro - ed io sembrerò un alieno minaccioso e torvo.
Affrontare una situazione del genere, dopo aver tenuto testa a tutti i crampi e tutti gli scenari foschi che mi si delineano davanti agli occhi, è una prova difficilissima e per la quale, se la supero decentemente o Addirittura standoci bene, a mio agio, penso di meritare un premio enorme in riconoscimento sociale.
e così ora mi sento coraggiosissima e rafforzata nell'autostima!
Labels: confronti, giganti, ridicolo