Yucatan

io sono consapevole di essere stata generata da Questa Terra con semplicità con volontà

24 June 2008

in cuore puro

Quando ero piccolo m'innamoravo di tutto correvo dietro ai cani
e da marzo a febbraio mio nonno vegliava
sulla corrente di cavalli e di buoi
sui fatti miei sui fatti tuoi
e al dio degli inglesi non credere mai.

E quando avevo duecento lune e forse qualcuna è di troppo
rubai il primo cavallo e mi fecero uomo
cambiai il mio nome in "Coda di lupo"
cambiai il mio pony con un cavallo muto
e al loro dio perdente non credere mai

E fu nella notte della lunga stella con la coda
che trovammo mio nonno crocifisso sulla chiesa
crocifisso con forchette che si usano a cena
era sporco e pulito di sangue e di crema
e al loro dio goloso non credere mai.

E forse avevo diciott'anni e non puzzavo più di serpente
possedevo una spranga un cappello e una fionda
e una notte di gala con un sasso a punta
uccisi uno smoking e glielo rubai
e al dio della scala non credere mai.

Poi tornammo in Brianza per l'apertura della caccia al bisonte
ci fecero l'esame dell'alito e delle urine
ci spiegò il meccanismo un poeta andaluso
- Per la caccia al bisonte - disse - Il numero è chiuso.
E a un Dio a lieto fine non credere mai.

Ed ero già vecchio quando vicino a Roma, a Little Big Horn
capelli corti generale ci parlò all'università
dei fratelli tute blu che seppellirono le asce
ma non fumammo con lui non era venuto in pace
e a un dio fatti il culo non credere mai.

E adesso che ho bruciato venti figli sul mio letto di sposo
che ho scaricato la mia rabbia in un teatro di posa
che ho imparato a pescare con le bombe a mano
che mi hanno scolpito in lacrime sull'arco di Traiano
con un cucchiaio di vetro scavo nella mia storia
ma colpisco un po' a casaccio perché non ho più memoria

e a un dio
e a un dio
e a un dio
e a un dio senza fiato non credere mai.
Coda di Lupo - Fabrizio de André

sarò banale e omologata, ma perchè vogliono renderci l'amore di Dio e la sua magnificenza sempre più meschina e aliena dall'umanitá?
non voglio compromessi di comodo, voglio solo che gli uomini facciano gli uomini e Dio faccia il Dio.

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17 June 2008

La necessitá del contrapporsi

Un regime totalitario è fonte di infinite tristezze.
Quella di vedere l'opera di lento pervertimento che riesce a compiere anche sugli uomini che più stimavamo.
Povera cosa è la nostra ragione, che cede sempre alla spinta del sentimento, sempre disposta a trovare buoni argomenti per giustificare la conclusione a cui si desidera arrivare, cui spinge l'istinto, quella grande molla che è l'istinto alla felicità.
(...) Nei regimi totalitari la gran massa del popolo è contenta; crede a tutto ciò che giornali, libri, radio, cinema le raccontano, si sente liberata dalla fatica del pensare, del discutere, dello scegliere tra più opinioni.
Il fascismo poi realizza l'ideale del poter compiere tutto ciò che secondo le tavole della legge sarebbe peccato, senza peccare;
insuperbire, ammirarsi, disprezzare gli stranieri, esaltare la ricchezza, lo spirito di conquista, disconoscere ogni diritto agli altri, (...) ritenere doverosa la vendetta, vilipendere la pietà per
gli oppressi, e sentirsi tuttavia a posto con la coscienza.

Come i più potrebbero non amare questo regime?

E quando la massa consente, la resistenza subisce un altro colpo.
(...) Nell'insieme l'esperienza del fascismo è stata tra le più deprimenti: quelle che fanno sentire quale povera cosa siamo tutti noi, quanto pochi siano i coraggiosi, quanto il coraggio civile sia
più raro e ben più arduo dell'eroismo sui campi di battaglia.
Una esperienza atta a far perdere la fiducia nell'uomo.

Ed a voler porre una regola: che cosa si può fare quando si ritiene che il governo del nostro paese non soltanto conduca una politica nefasta agli interessi di questo, ma si sia posto in contrasto con regole morali indefettibili, sia un governo di corruzione nocivo non all'Italia soltanto, ma all'andamento generale del mondo?
(...) Chi scelse la via buona furono quelli che, consci anche di ciò che significava il loro atteggiamento, nel Paese, fuori d'Italia, tra gli esuli, rinunciarono alla cattedra e testimoniarono.

Un amico, nei giorni scorsi di tristi e sconfortanti atti di xenofobia in Italia, mi ha segnalato l'attualitá di questo testo di Jemolo.
Se togliessimo "fascismo" e mettessimo "attuale democrazia" potremmo avere un quadro molto chiaro di dove stiamo andando.
La ricerca del consenso dell'opinione pubblica sul "pericolo sociale", il rafforzamento dei corpi militari, la tolleranza verso i "reati minori" sottesa alla discussione sulle intercettazioni, i tagli in atto alla cultura....
studio la storia dell'America Latina nel Novecento e mi sembra di star vedendo un film di cui giá conosco il finale!

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09 June 2008

Rispecchiarsi

03 June 2008

Immagine di Dio

Sono stata alla mostra di piante rare che si è tenuta a perugia, ai giardini del frontone.


Di rare ce ne erano poche, ma di belle tante! e, nello stand delle orchidee, ho chiesto - sfiduciata in partenza - se per caso avessero l'orchidea vanilla.


mi hanno detto di si!


e da un ripiano seminascosto hanno tratto un vasetto con questa piantina rampicante, quasi timida.


Mi sono fatta spiegare con attenzione e molte ripetizioni come coltivarla, riprodurla... ma volevo sapere anche come ottenere il baccello di vaniglia. E l'omino toscano molto preparato mi ha detto:


"qui in Italia l'insetto che la impollina non c'è. Se vuole, quando sboccerá il fiore,



dovrá impollinarla a mano. Ma ci vogliono 4-5 anni!"


ed allora me ne andavo per il Giardino con la mia piccola vanilla tra le mani pensando all'ebbrezza creativa che emanavano quelle parole. Cioè in questa parte del mondo la mia orchidea può vivere, la posso "clonare", nutrire, attorcigliare... ma non potrá generare senza di me.

Cioè, in qualche modo, io per lei sarò lo spirito santo e, per quella storia del dogma, sarò Dio.

Ne sono discese due domande:

saranno sufficienti 4-5 anni perchè io impari a diventare dio?

forse allora è questa la faccia di dio?

Nota: non voglio offendere la religiositá di nessuno. Per quanto sembri una boutade, è una riflessione sul creazionismo, l'evoluzionismo e la migrazione.

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