Yucatan

io sono consapevole di essere stata generata da Questa Terra con semplicità con volontà

26 April 2007

Legalizzazione

Ieri a Cittá del Messico è stata approvata la legge che consente di abortire legalmente fino alla dodicesima settimana di gestazione.
In piazza molte donne hanno manifestato ed hanno bruciato reggiseni per liberare le loro attese trepidanti. Fino ad ora in Messico era lecito abortire solo se il feto era frutto di violenza, le condizioni economiche non avrebbero permesso il sostentamento del figlio, la gravidanza metteva a rischio la vita della madre... ed una quarta condizione che non ricordo.
Quindi, data la netta forbice socio-economica, tutte le migliaia di donne messicane che ogni anno affidano la vita nelle mani di qualcuno che le faccia abortire illegalmente, in realtá avrebbero potuto abortire in ospedale, ma i termini di legge non sono quelli che poi ammettono la pratica nella quotidianeitá. Per non dire che molte interruzioni rimanevano - e rimarranno ovviamente - segrete e nascoste comunque.
Sintetizzare l'argomento non è semplice; sintetizzare le sensazioni provocate dalla notizia ieri ancora meno. Di sicuro la prima sensazione è stata di soddisfazione, perchè si accettava una situazione di fatto che veniva mascherata da religione e diritto alla vita. Il diritto invece non è quello di nascere voluti, desiderati, accolti?
inoltre è stata la soddisfazione di vedere un nuovo passo nel percorso di emancipazione - che parola abusata! - delle donne, di appropriazione del proprio corpo e delle proprie scelte riproduttive.
In parte è stata di dispiacere per il rinnovarsi dei ricordi di tante storie di vita femminili in cui parole come "piacere, intesa, complicitá..." sono termini vuoti se non estranei e la legge non tutela le donne da nessuna forma di violenza.
Penso che la legalizzazione dell'aborto non renda le cose più semplici a nessuna donna, che sia comunque una scelta difficile e che comunque la responsabilitá sia del tutto slegata dai termini di legge.

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18 April 2007

Zelig

Mi capita spesso che le persone estranee mi attribuiscano nazionalità non italiane.
Ormai ne ho fatto una specie di collezione virtuale: le nazionalità che mi sono state date.
Nel catalogo compaiono: Venezuela, Tunisia, Grecia, Austria, Perù, Cecenia, Brasile, Messico, Stati Uniti, Argentina, anche Latino America senza specifiche, Maghreb senza specifiche.
Ogni persona che mi ha chiesto se provenivo da uno di questi Paesi lo ha fatto con assoluta certezza. Nel senso dicendomi: Abi è come lei, tunisina, no? oppure: Venezuelana, giusto?
A Napoli hanno teorizzato che ero una latino-americana che aveva imparato l'italiano a Napoli.
In Messico gli stessi messicani mi fanno provenire dalla Capitale. In Italia un uruguayano ha pensato che avessi frainteso la domanda quando gli ho detto che ero italiana e me l'ha rifatta scandendo meglio le parole!
Vicino ad una amica argentina ed una messicana, ero considerata quella sicuramente non italiana...
Molte volte mi sono chiesta quindi il perchè di questo. Un prof. italiano in parte mi ha detto che è perchè ho un italiano abbastanza standard per la media, senza forti inflessioni (il che ci sta perchè in effetti qual'è la parlata ITALIANA non regionale?)
Un prof. messicano mi ha detto che è per i miei occhi che sono di una zona nord del Messico.
Ad un certo punto ho deciso che va bene così. Come Arte sul suo blog, posso anche farne una collezione mentale, ma ho deciso di godermi questo fenotipo/logo-tipo transnazionale, molto multiculturale in effetti, "giocando" con questo essere di frontiera.
è così importante poi avvicinarsi al tipo fisico o linguistico italiano? in effetti no. E poi la mia "epifania" è stata sempre un confine un po' liquido per il mio essere gemella, se è un po' più liquido che differenza fa?
Ho imparato (orientativamente) chi sono io anche se molti mi hanno confuso con il mio clone, posso imparare chi sono io anche se molti mi confondono con altre popolazioni.
Vivrò un ribaltamento di Zelig. Lì Woody Allen decideva di assimilarsi, qui io rimango identica nella trasformazione del riflesso immaginativo degli altri. va bene, alla fine, perchè no?

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13 April 2007

Sicurezze

Può un padre essere patologicamente insicuro?
può un medico essere patologicamente insicuro?
Può un padre medico insicuro mostrare lampantemente questo aspetto del proprio carattere adorando i figli anche nei loro difetti e cercando di educarli "a singhiozzi"?
che si fa se non ci si era accorti che l'impacciato - alla Hugh Grant -, adorabile come amante, diventa assolutamente... disfunzionale come modello paterno?
Quanto deve essere infinito l'amore per decidere di affiancare una persona del genere nel ruolo genitoriale e fare sempre da sponda alle insicurezze, ai sighiozzi di autorità, al frastornamento dei figli, senza mai affrontare il problema in maniera tanto drastica da portare ad una crisi?

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04 April 2007

Regali Pasqualizi


Mi è arrivato un regalo pasqualizio!!!
dopo aver invidiato Pib a Natale, questa Pasqua ho deciso di partecipare anch'io ad uno scambio di regali tra iscritti al Bookcrossing e l'altra sera mi è arrivato un pacchettino carinissimo! guardate che cose deliziose (anche per il palato!)
Ora devo inventarmi il regalo per l'amica ideale, della quale so solo il nick.
Poi spedisco e incrocio le dita che piaccia!

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02 April 2007

Serotonina

Lorelai Gilmor says to Rory:

Voglio vederti danzare nel bosco ebbra di felicità e di amore.


(nella traduzione italiana dice: Ubriaca, ma a me ebbra piace di più)

Ecco perchè AMO Gilmor girls.

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