Yucatan

io sono consapevole di essere stata generata da Questa Terra con semplicità con volontà

28 November 2006

Gioco sacro

Acayucan, Veracruz. Una giostra per i bambini. Mi soffermo a guardarla perchè c'è un dettaglio imprevisto. Alla base di una delle colonne, una foto devozionale contorniata dal un rosario. I bambini e i ragazzi che ci girano attorno sembrano non farci caso. Forse per loro il "gioco sacro" è una presenza quotidiana.

23 November 2006

Coperta

Foglie grandi
come coperte
della madre terra
per gli uomini e le donne
nati dal nulla

cresciuti con poche speranze,
con l'oggi negli occhi
e poco nelle mani.

Una fede fatta di riso e fagioli
un sogno fatto di nuvole
un letto sospeso tra il cielo e la vita.

19 November 2006

20 Novembre e la Rivoluzione messicana

Domani, qui in Messico é l'anniversario della Rivoluzione messicana.
In genere, la giornata di festa nazionale é ricordata con la sfilata degli alunni delle scuole per le strade della cittá; i bambini ed i ragazzi sono vestiti da "rivoluzionari", ovvero da campesinos, in tela bianca, con la banderuola di proiettili peró e le bambine e le ragazzine sono vestite da "Adelita", la rivoluzionaria che appoggia la battaglia per la Terra e la Libertá.

Quest'anno la commemorazione si annuncia un po' diversa, per quello che sta succedendo a Oaxaca, dove si tenta di reprimere con la forza della polizia la richiesta di trasparenza amministrativa partita dagli insegnanti oltre 4 mesi fa.
Quando il Governatore e il Governo centrale di Cittá del Messico hanno deciso di far entrare le forze armate sulla piazza, luogo dell'occupazione pacifica, sembrava che tutto fosse finito.
Invece si sono mobilitate forze nazionali e internazionali per riappropriarsi dello spazio occupato ed hanno allontanato la polizia.
Ci hanno rimesso la vita 3 persone, tra cui un minorenne. Molti i feriti, molti gli arresti.
Ora l'EZLN e le forze sociali hanno proposto per domani (20 novembre) lo sciopero generale di appoggio a Oaxaca.

C'é anche che il 1 dicembre si deve insediare Felipe Calderon, il nuovo presidente. Dovrá entrare nel palazzo del Governo tra file blindate, perché molti non lo riconoscono come presidente legittimo e quindi domani, ricordo della rivoluzione, sará il momento anche del risveglio delle coscienze rispetto a questo apparente cambio nel governo centrale.

Oggi ero ad una manifestazione a Coatzacoalcos chiamata "Mosaico di culture", nella quale la cittá ringraziava le varie comunitá straniere presenti nella cittá.
Io ero nel padiglione italiano, con la rappresentanza striminzita di connazionali trasferiti qui.
Uno di loro mi diceva: Che abbiano ragione o torno a Oaxaca, basta che la facciano finita, perché noi dobbiamo lavorare.
E´ vero, questo presidente si insedierá con scarso consenso, ma dovrá fare 2, 3 azioni di forza per far capire che lui governa e mettere a tacere l'opposizione.

Il discorso si concludeva con: Pinochet avrá fatto quello che ha fatto, ma il Chile é migliorato molto economicamente.

Non avevo la forza di parlare. Mi chiedevo: é questo che l'Italia mostra al Messico? cosí ci comportiamo all'esterno?
Ero allibita e non avevo nemmeno voglia di tirare in ballo parole come: dittatura, sparizioni, tortura, forbice sociale, garanzie sindacali.
E pensare che ero cosí contenta della sollevazione popolare che sembrava far capire che non tutto si accetta, non tutto si sopporta, che il popolo é una forza e non solo una riserva di voti.
Domani sará una lunga giornata.

16 November 2006

Esperienza creativa

Krannert Art Museum. Ovvero il Museo di Champaigne.
Dovrebbe essere un posto quasi insignificante, dalle parole del cicerone ed invece non solo troviamo i 4 stradivari e le opere di famosi pittori alle etá di 4, 6, 10 anni, ma troviamo anche la possibilitá di fare questa esperienza pittorica esaltante che ora compare in Internet (http://www.kam.uiuc.edu/wwwy/index.cfm).
Ebbene si, pittori! l'avreste mai detto?
Dovete voi indovinare di chi é un quadro e di chi l'altro.
In questa giornata piovigginosa del Veracruz, dopo aver cercato di districarmi tra i discorsi assurdi di una promotrice culturale, avevo bisogno del ricordo di quello spazio di intensa libertá e intuitivitá estetica.

14 November 2006

Temazcal

Arrivo ora da Cosoleacaque, dove sono andata ad intervistare un medico tradizionale popoluca che mi ha ospitato per due giorni nella sua casa e mi ha spiegato alcune cose delle cure che pratica.
Oggi pomeriggio, in particolare, teneva molto che partecipassi al Temazcal, ovvero ad un bagno di vapore in una apposita capanna di fango cotto, di antiche origini precolombiane.
Il tutto aveva inizio con una cerimonia all'insegna della croce, dell'incenso, di una conchiglia nella quale mi spiegava (perchè il resto del gruppo andava settimanalmente al bagno di vapore da oltre un anno) il perchè del bagno, i benefici, la valenza spirituale, la partecipazione di 4 elementi: il sole, la terra, l'acqua, l'aria. I quattro elementi funzionano, poi, perchè entrano "in risonanza" con gli stessi elmenti dentro di noi.
Distribuzione di un the caldo senza zucchero e ci dirigiamo alla capanna, già calda da qualche ora.
Non nascondo la mia ansia di sottofondo che mi faceva tenere i sensi in allerta, ben lontani dal rilassarli.
Chiusa la porta, l'unica luce che si percepisce è quella che viene fra gli interstizi delle pietre, sulle quali ci sono foglie profumate e "magiche", tra cui la ruta e sulle quali viene buttata episodicamente acqua calda.
Siamo tutti seduti su basse sedioline di legno.
Il temazcalero non smette mai di parlare, nei 40 minuti totali. Prima scherza, di tanto in tanto controlla che tutti stiano bene, ovvero gli rispondano, poi racconta agli altri perchè mi trovo lì (e risulta che vengo dalla Spagna), poi fa parlare me.
Dopo una mezz'ora quasi tutti (ma in tutto siamo otto) escono, dopo aver sudato come i vitelli, tanto che chi ha un quadrato di spugna per asciugarsi il viso, ogni tanto lo strizza.
Io cerco di capire fino a che grado di calore e di umiditá posso sopportare, ma intanto mi chiedo quale sia il confine fra la mia esperienza personale e quella professionale da antropologa.
Starei per tagliare la corda (ovvero bussare alla porta ed aspettare che qualcuno da fuori venga ad aprire) quando il temazcalero inizia una preghiera per me e per la mia schiena, incidentata da un incidente stradale.
Per guarirmi chiede l'intervento dell'arcangelo Gabriele o, se non può scendere lui, direttamente della Madonna, che è sempre disponibile per le richieste di guarigione.
Risulta che l'arcangelo può e, dopo qualche minuto di preghiera, mi dice che lo vede scendere. Mi chiede anche se sento il suo tocco. Io mi chiedo che devo fare e poi decido per la sincerità: Materialmente, no!
Non ci rimane tanto male, perchè sa che c'è e si rivolge direttamente a lui.
Dopo un po' (quando pensavo di stare vicina al limite di caldo e di umido) la signora che è rimasta, si ricorda di avere un problema con i trigliceridi e chiede anche lei l'intervento dell'arcangelo. Che infatti interviene, ma alla signora non viene fatta la domanda di conferma.
Poi un Padre Nostro e infine usciamo.

Mi è tornata in mente l'esperienza dell'Hamman di Cinzia. Lì almeno non si facevano strane commistioni spirituali. Forse io non sono riuscita a lasciarmi andare all'atmosfera calda, buia, intrauterina (come suggeriva lui), ma non mi sono ritrovata "come a 15 anni", come mi aveva sempre suggerito.
Forse meno tensioni muscolari (date anche dall'aver dormito per terra), penso la pelle più pulita per il tanto sudare, con tanta voglia di tornare ad Acayucan (che è molto rumorosa, ma almeno un hotel è meno ansiogeno), con tanta voglia anche di tornare in Italia e metabolizzare questo densissimo viaggio.
Forse alla fine, noi antropologi sovraccarichiamo queste medicine tradizionali delle nostre aspettative; forse sono solo altre risorse terapeutiche (una delle partecipanti commentava "Beh, è come se avessimo fatto due chilometri di corsa"), altre risorse economiche per chi le pratica (il temazcalero mi invitata a impiantare una capanna in Spagna per poter guadagnare più di un professionista (!), all'interno di un sistema capitalistico molto capillare.

Adesso ho tanta nostalgia per un lettone dell'Hilton bianchissimo, caldo, molto caldo, e molto morbido. Invece dovrò metabolizzare gli aspetti aneddotici di questa esperienza e rivendere al Ministero A.E. tutto lo scientifico della cosa. Sarà arte o mestiere, il mio e quello del temazcalero?

09 November 2006

Altre suggestioni ovvero "A prescindere da Gilmor's girls"

Ho guardato Vincent van Gogh dritto negli occhi e mi sono sentita penetrare dal suo sguardo, mentre la pelle mi si ghiacciava dietro la schiena
Sono stata deliziosamente viziata dal trovare la borsa calda direttamente sotto le coperte (e taccio sulla scoperta delle sue triplici funzioni).
Ho esclamato "Santo Luigi salvatore, GRAZIE".
Sono riuscita a parlare di interculturalitá e antropologia medica in inglese (e a farmi capire).
Ho vissuto dentro tutti i film nei quali ci sia un canestro sul lato della casa, un garage pieno di scatole, un bambino che raccoglie dolcetti per Halloween, una donna che mette la sua busta di CARTA nel portabagagli uscendo dal supermercato, una lavatrice da 10 Kg., un college universitario.
Ho fatto piegare Pib dalle risate semplicemente per spruzzare dello sgrassatore sul fornello.
Ho mangiato insalata con pezzetti di marshmallow.
Ho "risvegliato" in Pib un senso dello stare insieme attorno al tavolo da pranzo che iniziasse dal "Buon appetito" e continuasse con un'ora e mezza di chiacchiere e risate.
Ho trovato le pinzette per le zollette di zucchero come in "Film blu".
Mi sono avvicinata a 4 Stradivari, sculture morbide e alla rappresentazione visuale del linguaggio.
Sono salita su un grattacielo (e questo mi ha ricordato un episodio dei Barbapapá in cui il "birillone" rosa diventata piatto per la pressione nell'ascensore) e sono entrata in una casetta di legno.
Ho visto un Paese che prepara i festeggiamenti per il Divali, ma poi ci mette il codice a barre vicino.
Ho sgranocchiato scuro bacon.
Ho comprato con estrema facilitá un libro che per e-commerce non ero ancora riuscita a farmi arrivare.
Ho imparato che una metafora puó farti percepire molto meno freddo.
Ho dovuto esibire il passaporto per dimostrare di essere maggiorenne ed avere il mio mojito (ed ho ringraziato la cameriera per la richiesta).
Ho fatto molte molte foto agli scoiattoli.
Non ho pianto quando alla dogana mi hanno sequestrato il Vicks Vaporub.
Ho sentito pronunciare una parola che da tanti anni non sentivo: Vanesio.
Mi sono profondamente sentita immigrante.
Ho sperimentato che meno cose si danno per sottintese piú é bello condividerle.
Ho affrontato alcune paure ed insicurezze e ho avuto fiducia e cercato di lasciarmi andare.
Ho "rovesciato" i fili del telefono.
Ho sbalordito di fronte alle opposte valenze che puó avere sentir bussare alla porta.
Ho sentito. Ho aspettato. Ho guardato. Ho parlato. Ho sperato.

06 November 2006

Separarsi

Poi un giorno vai ad aprire alla porta
senza sapere che sentimento provare

e il passato e' li, e' li il presente
e' li' il sempre

Essere dopo essersi aspettati
guardarsi dopo essersi ricordati
Ritrovarsi
ma anche trovarsi nuovi
trovarsi sinceri
Raccontarsi e ascoltarsi

Raccontarsi e ascoltarsi