Arrivo ora da Cosoleacaque, dove sono andata ad intervistare un medico tradizionale popoluca che mi ha ospitato per due giorni nella sua casa e mi ha spiegato alcune cose delle cure che pratica.
Oggi pomeriggio, in particolare, teneva molto che partecipassi al Temazcal, ovvero ad un bagno di vapore in una apposita capanna di fango cotto, di antiche origini precolombiane.
Il tutto aveva inizio con una cerimonia all'insegna della croce, dell'incenso, di una conchiglia nella quale mi spiegava (perchè il resto del gruppo andava settimanalmente al bagno di vapore da oltre un anno) il perchè del bagno, i benefici, la valenza spirituale, la partecipazione di 4 elementi: il sole, la terra, l'acqua, l'aria. I quattro elementi funzionano, poi, perchè entrano "in risonanza" con gli stessi elmenti dentro di noi.
Distribuzione di un the caldo senza zucchero e ci dirigiamo alla capanna, già calda da qualche ora.
Non nascondo la mia ansia di sottofondo che mi faceva tenere i sensi in allerta, ben lontani dal rilassarli.
Chiusa la porta, l'unica luce che si percepisce è quella che viene fra gli interstizi delle pietre, sulle quali ci sono foglie profumate e "magiche", tra cui la ruta e sulle quali viene buttata episodicamente acqua calda.
Siamo tutti seduti su basse sedioline di legno.
Il temazcalero non smette mai di parlare, nei 40 minuti totali. Prima scherza, di tanto in tanto controlla che tutti stiano bene, ovvero gli rispondano, poi racconta agli altri perchè mi trovo lì (e risulta che vengo dalla Spagna), poi fa parlare me.
Dopo una mezz'ora quasi tutti (ma in tutto siamo otto) escono, dopo aver sudato come i vitelli, tanto che chi ha un quadrato di spugna per asciugarsi il viso, ogni tanto lo strizza.
Io cerco di capire fino a che grado di calore e di umiditá posso sopportare, ma intanto mi chiedo quale sia il confine fra la mia esperienza personale e quella professionale da antropologa.
Starei per tagliare la corda (ovvero bussare alla porta ed aspettare che qualcuno da fuori venga ad aprire) quando il temazcalero inizia una preghiera per me e per la mia schiena, incidentata da un incidente stradale.
Per guarirmi chiede l'intervento dell'arcangelo Gabriele o, se non può scendere lui, direttamente della Madonna, che è sempre disponibile per le richieste di guarigione.
Risulta che l'arcangelo può e, dopo qualche minuto di preghiera, mi dice che lo vede scendere. Mi chiede anche se sento il suo tocco. Io mi chiedo che devo fare e poi decido per la sincerità: Materialmente, no!
Non ci rimane tanto male, perchè sa che c'è e si rivolge direttamente a lui.
Dopo un po' (quando pensavo di stare vicina al limite di caldo e di umido) la signora che è rimasta, si ricorda di avere un problema con i trigliceridi e chiede anche lei l'intervento dell'arcangelo. Che infatti interviene, ma alla signora non viene fatta la domanda di conferma.
Poi un Padre Nostro e infine usciamo.
Mi è tornata in mente l'esperienza dell'Hamman di Cinzia. Lì almeno non si facevano strane commistioni spirituali. Forse io non sono riuscita a lasciarmi andare all'atmosfera calda, buia, intrauterina (come suggeriva lui), ma non mi sono ritrovata "come a 15 anni", come mi aveva sempre suggerito.
Forse meno tensioni muscolari (date anche dall'aver dormito per terra), penso la pelle più pulita per il tanto sudare, con tanta voglia di tornare ad Acayucan (che è molto rumorosa, ma almeno un hotel è meno ansiogeno), con tanta voglia anche di tornare in Italia e metabolizzare questo densissimo viaggio.
Forse alla fine, noi antropologi sovraccarichiamo queste medicine tradizionali delle nostre aspettative; forse sono solo altre risorse terapeutiche (una delle partecipanti commentava "Beh, è come se avessimo fatto due chilometri di corsa"), altre risorse economiche per chi le pratica (il temazcalero mi invitata a impiantare una capanna in Spagna per poter guadagnare più di un professionista (!), all'interno di un sistema capitalistico molto capillare.
Adesso ho tanta nostalgia per un lettone dell'Hilton bianchissimo, caldo, molto caldo, e molto morbido. Invece dovrò metabolizzare gli aspetti aneddotici di questa esperienza e rivendere al Ministero A.E. tutto lo scientifico della cosa. Sarà arte o mestiere, il mio e quello del temazcalero?