Yucatan

io sono consapevole di essere stata generata da Questa Terra con semplicità con volontà

29 September 2006

ancora su verità/felicità

Milleseicentodieci, ai dieci di gennaio
Galileo Galilei vede che il cielo non c'era
Leggo Brecht e mi frullano fra palato, orecchie e Mente:
Osservazione, cannochiale, Inquisizione, Abiura, Tortura, Sopravvivenza, scienza, metodo galileiano, eliocentrica, Massimi sistemi, libera ricerca, verità.

25 September 2006

Della felicità ovvero Della verità

Se questa parola ha un senso
la si dovrebbe poter gridare senza remore

Ma nascondersi è perbenismo
e mostrarsi veri è scandalo.

Dissimulare
Mascherare
Camuffare

Essere felici e doverlo mascherare appanna la felicità?
Condividere non è gioire?

Perchè apparire è più accettabile di essere?

21 September 2006

Genocidio

Da una amica argentina mi è arrivata una mail che mi lascia attonita e commossa:

"Pochi minuti fa il Tribunal Federal de La Plata, nel Salón Dorado del Palazzo del Comune della cittá ha condannato all'ergastolo il repressore Miguel Etchecolatz, nella causa per torture e omicidi durante la dittatura.
Nella sentenza compare, per la prima volta, la figura di "genocidio", che permetterá il giudizio di tanti altri che si erano salvati grazie alle leggi di "Obediencia Debida" e "Punto Final".

Dentro e fuori del Comune è pieno di gente: si piange e si canta, è una festa."

20 September 2006

La forza delle donne

2006, anno secolo e periodo di emancipazione femminile e bla bla bla.
Con varie amiche fuori sede per lavoro e/o per scelta ci siamo a volte chieste come potremmo fare a gestire un figlio e continuare, per quanto possibile, le nostre attività.
Consideriamo anche uno spacco spazio-temporale datoci dall'allattamento e quindi una maternità, per quanto forse non garantita dall'atipicità dei nostri lavori.
Ma poi? una febbre o una indigestione può bastare a sballare una intera giornata, orari, appuntamenti e varie.
Contare sui futuri padri? Poco! meglio prendere che pretendere.
Baby-sitter e nidi/ludoteche? si, ma la febbre e l'indigestione mettono fuori gioco anche la struttura privata più accessoriata.
Una luce in fondo al tunnel: le altre donne, le altre madri.
L'idea: se organizzassimo una sala gioco e nido dove riunire tutti i bimbi di età discretamente simili dei quali una mamma a turno se ne occupa, lasciando alle altre la possibilità di lavorare 5 giorni su 6?
Sembrerà utopico, ma la necessità potrebbe smussare gli individualismi e le controversie nella prospettiva del benessere dei pargoli. Almeno è un pensiero-rifugio nel quale poter sperare in questa fase sociale di dislocamenti accellerati.

18 September 2006

Se la vite...

Se la vite si arrampica su per la bouganvillea, la lascio salire.
Se il basilico si rinnova fuori stagione lo guardo sorridendo.
Se la curcuma fiorisce inaspettatamente godo del rosa intenso che mi regala.
Se la vita alterna il pianto alla gioia mi faccio forza.
Se tutto cambia mi trasformo.
Se sono stanca e scoraggiata mi fermo
e mi guardo intorno.

14 September 2006

My way

Un flash back sul viaggio da Napoli a Perugia.
Autostrada. Sono più di tre anni che non la percorro con la macchina essendo io al volante.
L'ultima volta, arrivata quasi all'altezza di Pontecorvo, esattamente 5 chilometri prima dello svincolo, impatto con una macchina che mi superava ed esco fuori strada.
Tutti sopravvissuti, auto distrutta, causa assicurativa mai conclusa.
Un angelo vegliava su di me e me l'ha dimostrato depositando il libro di Hikmet vicino al mio sedile, fuori la macchina.
Così sono uscita praticamente illesa e non ho avuto sull'anima più di varie fratture e contusioni di un trasportato.
Ma qualcosa è cambiato profondamente in quei lunghissimi secondi.
L'invulnerabilità che mi portavo dentro mi ha abbandonato e ho avuto la certezza che stessi vivendo gli ultimi miei secondi.
Ho rivissuto dentro di me quella sequenza molte volte.
Mancava solo un pezzettino: ripercorrere quel punto essendo al volante.
e venerdì scorso l'ho fatto.
Avevo deciso di tenerlo per me, ma negli ultimi chilometri non sono riuscita più a trattenere la cosa e ho mostrato a mia madre il punto dell'incidente.
Lei non ha mai voluto sapere i dettagli dello scontro nè vedere le foto.
Ma mentre le dicevo della telefonata all'autoambulanza mi ha fatto parlare e poi mi ha messo solo la mano sul braccio.
è il suo modo sintetico di dimostrare affetto e partecipazione.
Dopo il racconto ho iniziato a cantare forte "My way" e ho continuato a guidare.

13 September 2006

Le mie montagne

Venerdì mi sono staccata dalla terra partenopea ed ho riportato la mia "Visione celestiale" (una Ritmo ultraventennale) a Perugia.
Tangenziale, autostrada, Orte, E45 e, all'improvviso, penso: eccomi, tra le mie montagne.
Mie?
sono rimasta stupita di me stessa e dei molti noi che un Io può contenere.
Io napoletana, io perugina, io emigrante, io messicana, io figlia, io imprenditrice, io sorella, io zia.
e se i voi poi iniziano a cozzare? a essere respingenti fra di loro?
montagne significa assenza di mare, Perugia significa lontananza dalla mia famiglia, Napoli significa lontananza dalla vita che cerco di costruirmi.
Forse gli Io sono sabbie mobili che dobbiamo gestire momento per momento.

01 September 2006

Genitorialità


A proposito di genitorialità "non convenzionali", l'altro giorno ho guardato con occhi nuovi la foto della mia tata.
era una donna del beneventano, alla quale non avevano permesso di studiare perchè c'era bisogno anche del guadagno di una bambina di 5 anni per mantenere la famiglia.
Aveva iniziato a raccogliere le olive rimaste sul terreno, dopo che i contadini erano andati via; poi aveva lavato i piatti da una signora, poi aveva aiutato con i figli in un'altra casa ed era stata molto brava in queste cure parentali, per cui ha continuato tutta la vita a fare la bambinaia.
Mia madre la conobbe per caso, quando lavorava a Napoli e Peppina ha vissuto a casa nostra per oltre tren'anni.
Non si è mai sposata, non ha mai avuto una vita di coppia. I suoi figli eravamo noi e la nostra madre era... anche lei.
Secondo una sorella maggiore, il suo affetto materno ci ha salvato dall'inflessibilità di due genitori "paterni". Lei ci poteva amare incondizionatamente, perdonarci illimitatamente, proteggerci con una istintualità animale.
Qualcuno mi ha detto che sembrava una donna india. Chissà. Forse un po' ho ritrovato la sua spontaneità nelle parteras maya, analfabete, che mi abbracciavano e mi auguravano molti figli.
Un giorno, mentre mio padre era in coma, ho alzato lo sguardo e sulla sedia era seduta una giovane donna dell'est. Questo era quello che io sapevo con la logica, ma per alcuni istanti ho fissato in lei il volto di Peppina.
Non era la stanchezza, l'illusione, il dolore o altro. Era lei, tornata vicino a noi per consolarci con il suo affetto, per farci sentire che il distacco non è mai definitivo, che siamo sempre tutti uniti, la famiglia sulla terra e quella nel cuore.
Chissà che direbbe adesso che la sua ultima bambina è diventata mamma a sua volta. Chissà lissù quanti sorrisi dolci le starà facendo.